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Cosa vedere a Praga in 3 giorni

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Mettete in valigia scarpe comode e tanta voglia di camminare: Praga è talmente ricca di attrazioni che, nel caso non vogliate perderne nemmeno una, i momenti di pausa saranno veramente pochi. Ma ne vale davvero la pena. La capitale ceca è un museo a cielo aperto. Ecco un itinerario che vi aiuterà a scoprirla, al meglio, in soli 3 giorni.

Qual è il periodo migliore per visitare Praga?

Praga è bella sempre. Che ci sia neve, pioggia o sole allo zenit. Le stagioni migliori per visitarla, sono, comunque, la tarda primavera e l'inizio autunno. Perché ci sono temperature gradevoli per scarpinate da turista, circa 20 gradi, e le serate sono altrettanto piacevoli.

Scelte le date, non vi resta che partire e raggiungere la vostra destinazione. In aereo, atterrando all'Aeroporto Vaclav Havel, che si trova a 15 km dalla città.

Con mezzo privato, o transfer, ci si impiega dai 25 ai 40 minuti, in base al traffico; con i servizi pubblici, il viaggio si fa un po' più lungo. Dovete prendere il bus 119 o il 100 per arrivare direttamente in centro, oppure l'Airport Express per giungere alla stazione ferroviaria.

Ahimè, l'aeroporto non è servito da treno e metro. Che, tuttavia, funzionano al meglio nel circondario cittadino. I trasporti di Praga sono comodi ed efficienti. Per sfruttarli al massimo, risparmiando, acquistate la Prague Card. Grazie alla quale, tra l'altro, vi garantirete sconti per ingressi a musei, spettacoli ed eventi.

Primo Giorno

Il salotto di Praga: Stare Mesto

La nostra tre giorni comincia dal centro nevralgico: la Piazza Vecchia dello Stare Mesto, Staromestske namesti. È il cuore pulsante di Praga e racchiude monumenti imperdibili che vi faranno innamorare immediatamente della capitale ceca. Su tutta la piazza svettano le guglie della Chiesa di Santa Maria di Tyn, risalente al 1365 e di chiarissimo stile gotico. Al suo interno troverete la tomba dell'astronomo e alchimista Tycho Brahe, conosciuto anche per il suo naso d'argento. Alle sue spalle, in via Stuparska, c’è la Cattedrale di San Giacomo: tempio barocco usato come sala concerti.

Santa Maria di Tyn fu la culla del riformismo boemo e la principale chiesa hussita, ovvero dei seguaci di Jan Hus. Al quale è dedicata la statua che si erge nella Piazza Vecchia. Il monumento al teologo e riformatore religioso fu eretto il 6 luglio 1915 per celebrare il cinquecentesimo anniversario della morte di colui che è divenuto, poi, simbolo dell’identità nazionale ceca.

Sul lato opposto della Piazza, il celebre orologio astronomico del Municipio (Radnice). Tutti lo guardano aspettando che scocchi l'ora. In quel momento, infatti, scatta la danza degli apostoli, 11 più San Paolo, e delle altre figure. Attendete pure voi il "momento magico" e ripartite. A questo punto, salite sulla torre del Municipio e godetevi una vista spettacolare sulla città.

Completate il tour della piazza raggiungendo l'angolo nord-occidentale, dove si erge la Chiesa di San Nicola. Barocca sia fuori che dentro. In parecchie serate è teatro di eventi musicali. Lasciate la Piazza Vecchia e gironzolate nei suoi dintorni. Le strade che si diramano sono vivaci, trafficate, mai spente. Qualsiasi direzione prendiate, ci sarà sempre qualcosa da vedere.

La Porta delle Polveri, fortificazione delle alte guglie, è in via Celetna. Così come la Casa Municipale in stile art-nouveau, dove si svolgono concerti della Filarmonica Ceca. Se siete appassionati di architettura moderna, non perdetevi la casa della Madonna Nera in via Ovocny: uno dei pochi esempi, e altresì il migliore, di cubismo applicato all'architettura. I suoi spazi sono occupati da una galleria e una mostra sul cubismo boemo.

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Nella stessa via, ecco il Teatro Estates, dove si tenne la prima assoluta del Don Giovanni di Mozart.

La Cappella di Betlemme, in via Husiva, ha segnato un momento indelebile nella storia ceca: qui Jan Huss iniziò la sua predicazione contro la chiesa cattolica.

Non è finita qui. Ma, ormai, si è fatta ora di pranzo. Dopo tutto questo scarpinare, una sosta è d'obbligo. La Piazza della Città Vecchia ha tanti negozietti e punti ristoro. Se trovate qualcosa che vi attira, cogliete l'occasione e optate per un pasto semplice.

Se, al contrario, siete in cerca di un ristorante, eccovi un paio di suggerimenti: Mlynec Restaurant, Field Restaurant e il Nase Maso. Cucina tradizionale e ottimo servizio.

Pomeriggio al di là di Ponte Carlo: Mala Strana

Dite "arrivederci" alla piazza e dirigetevi verso est, percorrendo Stuparska, Linarska e Karlova. Vi imbatterete nel Clementinum, e sarà impossibile non notarlo: dopo il Castello di Praga, e il più grande complesso architettonico della città. Ne fanno parte 4 chiese, ed è occupato dalla Biblioteca Nazionale, barocca e dotata di una torre astronomica.

A poche di centinaia di metri dal Clementinum, ecco Ponte Carlo. È uno dei simboli di Praga e della Repubblica Ceca. È lungo 515 e collega Stare Mesto a Mala Strana. Ha tanta storia (vicino c’è un museo dedicato) e offre un bellissimo panorama. Percorretelo, slalomeggiando tra turisti e artisti di strada e scattando foto a ripetizione. Delle fortificazioni, delle 30 statue che adornano i parapetti e di Stare Mesto vista "da fuori".

Terminato Ponte Carlo, eccovi in Mala Strana, la "Piccola Città". È un distretto che "parla italiano": nel Cinquecento, infatti, fu riprogettato (dopo che andò distrutto) da architetti e artisti del Bel Paese. In stile barocco e rinascimentale. Da allora, non è mai cambiata.

Mala Strana ha una piazza principale, Malostranske Namesti, circondata da palazzi stupendi. Innanzitutto, però, si nota la Colonna della Vergine, detta anche "della Peste", che spicca al centro.

La Chiesa di San Nicola in Mala Strana è l'edificio principale di Piazza Malastrana. In pratica, la divide in due. È un tempio costruito secondo lo stile Barocco Praghese, con qualche influenza Rococò. L'interno e sontuoso (l'ingresso è a pagamento).

L'organo a canne era quello suonato da Mozart durante i suoi soggiorni a Praga.

Di fronte alla chiesa trovate il Palazzo Liechtenstein, ora Accademia della musica, e, sullo stesso lato della piazza, si incontrano Palazzo Schonbn e Palazzo Lobkowicz, rispettivamente sedi dell'ambasciata americana e tedesca. Il primo ha anche degli stupendi giardini interni.
Un altro palazzo importante, l'ex municipio, è collocato all’estremità bassa della piazza.

Lasciate Piazza Malastrana e imboccate Tomasska, la via della Chiesa di San Tommaso. Risalente al 1285, è caratterizzata dagli ingressi decorati con imponenti statue di Sant'Agostino e San Tommaso, oltre che dalla torre con tetto a piramide ottagonale.

Tra Tomasska e Letenska (qui l'ingresso), il sontuoso Palazzo Wallenstein: il più grande palazzo di Praga. Fu commissionato dal ricchissimo Albrecht di Wallenstein agli italiani Spezza, Sebregondi e Pieroni. È un edificio barocco, diventato sede del Senato della Repubblica Ceca. Le sale non sono visitabili, a differenza del magnifico giardino all'italiana.

Pagate il ticket e prendetevi del tempo per osservare siepi perfette, pavoni, statue, fiori coloratissimi e addirittura una grotta artificiale. Nell'ex maneggio sono esposte mostre temporanee della Galleria Nazionale.

A pochi passi dal Wallenstein inizia via Nerudova: la più bella via di Praga. Date un'occhiata, ma non di più. Tenetevi la curiosità: l'indomani sarà ripagata.

Tornate verso la piazza, attraversatela e imboccate Ujezd. Vedrete la fermata della funicolare. Prendetela e salite sulla Collina di Petrin. La collina ha un grande parco dal curioso simbolo: una miniatura della Torre Eiffel di Parigi.

Godetevi il verde e aspettate qui il tramonto: dalla collina si vedono Mala Strana, il Castello, Stare Mesto, il Ponte Carlo... Una vera cartolina.

Cena sull'isola di Kampa e movida

Scendete e puntate Ponte Carlo. Sulla sua destra, lungo la Moldova, noterete una lingua di terra staccata dalla riva: è l'Isola Kampa.

La parte meridionale dell'isoletta è adibita a parco pubblico, contraddistinto da statue di arte moderna e dal celebre John Lennon Wall. Quella settentrionale, invece, è piena di alberghi, ambasciate e ristoranti. È il post giusto per una cenetta coi fiocchi.

La serata praghese non finisce qui. Ripercorrete Ponte Carlo e immergetevi nell'atmosfera serale di Stare Mestro. Una birra è d'obbligo: al Prague Beer Museum, al John Lennon Pub o al Rocky O'Reillys.

E se avete voglia di scatenarvi in discoteca, Karlovy Lazne e Duplex su tutte.

Secondo Giorno

Il Castello di Praga e la sua collina

Vi ricordate di via Nerudova? Vi dissi di non visitarla e tenervi l'acquolina in bocca. Come anticipato, è la via più bella di Praga. Da Mala Strana porta al Castello. Il secondo giorno nella capitale ceca comincia qui.

Imboccate la via e guardatevi attorno: il barocco praghese è realtà. E le case, decisamente fantasiose, hanno nomi bizzarri e divertenti.

Continuate la risalita fino al Castello di Praga. È posto in cima a una collina attorno alla quale si sviluppa un tranquillo borghetto. Siamo nel quartiere dello Hradcany.

I primi edifici del Castello furono costruiti nell'884. Le corti racchiudono incredibili tesori: la Cappella della Croce, la Galleria Ridolfina, la Cattedrale di San Vito, il Palazzo Reale (dove avvenne la famosa "Defenestrazione di Praga").

Sulla Piazza San Giorgio si affacciano la Basilica e il Monastero dedicati al Santo. Nella cripta del Monastero c’è la famosa statua di Santa Brigida con il ventre pieno di serpenti.

A destra di Piazza San Giorgio, le Torri di Dalibor e delle Polveri, oltre al Vicolo d'Oro degli Alchimisti, legato a numerose leggende sui suoi abitanti.

Finita qui? Macché. Non potete lasciare il Castello di Praga senza aver visto i suoi giardini.

Come avrete capito, c’è tantissimo da visitare. La mattinata vola via in un batter di ciglia. Ciò significa che si è fatta ora di pranzo. Prima, però, godetevi il cambio della guardia, ogni giorno nella prima corte, alle ore 12.

Tutti a tavola: Rikle Restaurant per la cucina ceca, il Vegan's Restaurant Prague per chi vuole avere un'alternativa vegetariana e vegana, il Terasa u Zlate Stude per avere anche un menù per celiaci.

Tra le memorie dello Josefov

Il pomeriggio è sull'altra sponda di Praga, nel quartiere ebraico dello Josefov. La metro è il mezzo migliore per arrivarci velocemente. Dalla stazione Hradcanska, linea verde fino a Staromestska. Bastano pochi minuti.

Benvenuti nello Josefov, il distretto ebreo di Praga. La presenza della comunità ebraica, in questa porzione di città, risalirebbe alla metà del X secolo. Lo stile attuale, art-nouveau, si deve alla ricostruzione di inizio Novecento.

L'attrazione principale dello Josefov è il Vecchio Cimitero Ebraico (Stary Zidovsky Hrbitov), nelle vicinanze della fermata della metro.

Fu inaugurato all'inizio del Quattrocento ed è stato utilizzato fino al 1787. Qui sono raccolte più di 12 mila pietre tombali. Sono "l'una sopra l'altra". Lo spazio a disposizione era davvero ridotto, quindi la comunità fece il possibile. Molte lapidi sono di interesse scultoreo e architettonico, e qui sono sepolte illustri personalità ceche. Motivazioni che hanno spinto il governo a dichiarare il Vecchio Cimitero monumento culturale nazionale.

L'edificio che affianca l'ingresso del cimitero è la Sinagoga Pinsakova, o Sinagoga Pinka. È stata riconvertita a memoriale dei moravi e boemi vittime dell’Olocausto. Sulle pareti dell'edificio sono scritti più di 80 mila nomi. Al primo piano, invece, si trova il toccante Museo dei Bambini: racconta della terribile fine degli oltre 15 mila bambini morti nei forni crematori dopo essere stati deportati a Terezin.

Proseguendo lungo via Maiselova, sempre con il cimitero accanto, ecco la Sinagoga Vecchionuova (Staronova Synagoga): la più antica sinagoga d'Europa ancora in attività. E una delle prime testimonianza di architettura gotica praghese. Lo si intuisce dai timpani e dal tetto spiovente.
Superata un'altra sinagoga, la Visoka, si incontra il Vecchio Municipio Ebraico. Eretto nel 1586 e ricostruito nel 1763, in stile barocco, ospita la sede del Consiglio delle comunità ebraiche della Repubblica Ceca.

Suggestivo il suo orologio: gira in senso antiorario, seguendo la modalità di scrittura e lettura ebraica.

Sul lato opposto del Cimitero Vecchio, quindi su Kirzovnicka, trovate il Rudolfinum. È la sala da concerti principale di Praga, dove si esibisce la Filarmonica ceca.
Il complesso architettonico risale alla fine dell'Ottocento e ha nelle sale interne il proprio fiore all'occhiello. La Sala Dvorak, dedicata al celebre maestro d'orchestra, è teatro dell'annuale Festival di Primavera di Praga, attesissima rassegna di musica classica.

Nel Rudolfinum si trovano anche le gallerie d'arte contemporanea della Galerie Rudolfinum e la Sala delle Colonne, che ospita il rinomato Cafè Rudolfinum. Una pausa caffè ci sta.

Le ore che ci separano dalla cena potrebbero essere spese, proficuamente, in uno dei musei del quartiere. Visto il contesto, il Museo Ebraico di Praga (Zidovske Museum) sembra la scelta giusta: ripercorre la storia della comunità ebrea, locale e non, grazie a raccolte di oggetti recuperati nelle sinagoghe demolite e a testimonianze relativi alla Seconda Guerra Mondiale.

Prelibatezze kosher per chiudere la giornata

Quartiere ebraico, ergo, cucina kosher. Sarebbe un peccato non approfittare dell'occasione di assaggiare i piatti della tradizione ebrea.
I locali dove trovare falafel, hummus, cuscus sono parecchi. Facendo una selezione del meglio: Chabad's Shelanu Restaurant, King Salomon e il Restaurant Shalom. Gli scettici non si disperino: sono tutti ristoranti che, in menù, hanno anche pietanze continentali.

Terzo Giorno

A spasso per Nove Mesto

I primi due giorni sono stati intensissimi. Quindi, oggi, ci si prende tutto con maggiore calma, concedendosi del tempo per lo shopping e lo svago.

Della zona centrale di Praga, Nove Mesto è, a questo punto, l’unico quartiere che manca all'appello. La Città Nuova si trova a sud di Stare Mesto, e non è affatto così "nuova". Ha tanta storia. Fu fondata addirittura nel 1348. Ciò non toglie che, per certi versi, sia la parte più moderna: è sede di hotel, uffici, banche e numerosi locali notturni.

Si sviluppa attorno a diverse piazze, e la nostra giornata inizia da quella principale: Piazza Venceslao. Noterete subito la strana conformazione allungata che la fa sembrare più un viale. In effetti, i praghesi la chiamano "i piccoli Campi Elisi". È un luogo carico di significato.

Qui si festeggiò l'indipendenza della Cecoslovacchia nel 1918, si scatenarono i moti rivoluzionari del 1848 e le proteste contro il Patto di Varsavia del 1969, culminate con la morte di Jan Palach.

Nella piazza si trova il famosissimo Museo Nazionale di Praga: da non perdere. È il museo più grande di tutta la Repubblica Ceca: ha circa 14 milioni di articoli. È diviso in diverse sezioni ed è collocato in un maestoso edificio rinascimentale di fine XIX secolo.

La visita vi porterà via, in pratica, tutta la mattinata. I punti ristoro per un buon pranzo, che sia veloce o più rilassato, non mancano. La zona e ricca di attività commerciali.

Dancing House e shopping

Lasciate Piazza Venceslao lungo Plackeho e imboccate la traversa Jungmanova. Arriverete ai tranquillissimi Giardini Francescani e all'adiacente Chiesa della Vergine della Neve, in stile barocco.
Quindi, riprendete Jungmanova in direzione centro di Nove Mesto. La strada diventerà Vodickova e, infine, Karlova. Segno che ci si sta avvicinando a Piazza Karlova (Karlovo Namesti), la più estesa dell'intera città. Qui, un tempo, si svolgeva il mercato del bestiame.

Le sue attrazioni principali sono il Municipio della Città Nuova (Novomestska radnice) e la Chiesa Gesuitica di Sant'Ignazio.

Imboccate via Resslova e preparate le macchine fotografiche. Vicino alla riva della Moldava, infatti, si trova l'iconica Dancing House: la Casa Danzante, detta anche Fred & Ginger, proprio per le sue linee che sembrano muoversi a passo di musica.

Ideata dagli architetti Vlado Milunic e Frank Gehry, è divenuta simbolo della città. Fu completata nel 1996. Ha uno stile talmente personale e inconsueto che risulta difficile "inquadrarla".

Vista la Casa Danzante, spazio alle compere. Non si può lasciare Praga senza qualche regalino. Nove Mesto, da questo punto di vista, si rivela ricca di occasioni. Tanti gli angoli dello shopping, soprattutto nelle vie che segnano il confine tra la Città Nuova e quella Vecchia.

Si trova di tutto: dai brand più famosi e internazionali ai negozietti più piccoli e dediti all'artigianato. Ovvio che, spingendosi verso Stare Mesto, maggiore sarà la possibilità di trovare boutique piccole di antiquariato e oggettistica tradizionale.

Chiusura col "botto"

Dopo una buona cena nei tanti ristoranti di Stare Mesto, o anche di Nove Mesto, spazio al divertimento. Pub, cocktails bar, night, club, discoteche: nella zona centrale di Praga c’è davvero di tutto.

Se siete alla ricerca di una serata indimenticabile, la risposta è una sola: tour alcolico. Vi sposterete da un locale all'altro, bevendo in compagnia, sfruttando gli ingressi VIP e scatenandovi sulle migliori piste della città. Per salutare Praga alla grande.

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